CHI SIAMO

Gamut è una società spin-off del Politecnico di Torino, attiva nel campo della geofisica applicata all’esplorazione non invasiva del sottosuolo.
Fondata nel 2009, sfrutta l’esperienza maturata all’interno del laboratorio di geofisica applicata del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture, distinguendosi per le competenze nelle tecniche di indagine e nell’analisi integrata dei dati.
Tra le sue attività, Gamut si occupa di indagini geofisiche mirate alla valutazione del rischio bellico residuo, utilizzando metodi indiretti per individuare ordigni inesplosi o residuati bellici sepolti.
Queste tecniche sono fondamentali per garantire la sicurezza in aree destinate a nuove costruzioni o a interventi di riqualificazione, minimizzando i rischi per la popolazione e per le infrastrutture.
Attenzione ai millantatori
Ministero della difesa, Segretariato generale della difesa e direzione nazionale degli armamenti, Direzione dei lavori e del demanio. Bonifica sistematica da ordigni esplosivi residuati bellici. Precisazioni su indagini preliminari propedeutiche alla valutazione del rischio. Comunicato del 03/05/2016.
Ministero della difesa, Segretariato generale della difesa e direzione nazionale degli armamenti, Direzione dei lavori e del demanio. Precisazioni sulla differenza tra bonifica sistematica da ordigni esplosivi residuati bellici e indagini geofisiche finalizzate alla valutazione del rischio bellico. Comunicato del 05/10/2017 .
Le autorità ribadiscono che le aziende incaricate di svolgere attività di valutazione del rischio bellico per conto del CSP possono limitarsi solo ad un’analisi storica della zona di interesse, e ad una successiva indagine magnetometrica superficiale. Si sottolinea che tale indagine può solo indicare le aree e il livello di interferenza ferromagnetica presente. Questi dati, combinati con l’analisi storica, possono aiutare il CSP nella valutazione finale sulla necessità di procedere con la bonifica bellica sistematica.
Pertanto, in nessun caso potranno essere:
- eseguite attività sul terreno che siano considerate invasive, come scavi o perforazioni, perché ciò costituirebbe un'operazione di bonifica bellica sistematica preventiva svolta in violazione delle prescrizioni tecniche e l'attività di sorveglianza del Ministero della Difesa.
- rilasciate certificazioni che il terreno sia esente da rischio bellico.
Qualora venissero rilevate delle violazioni alle disposizioni sopra indicate, le aziende responsabili potrebbero essere segnalate alle autorità giudiziarie per “falsità materiale commessa da privato” e “attentato alla pubblica incolumità”.
Le indagini geofisiche, svolte con magnetometri o rilevatori di metalli ad induzione elettromagnetica, sono in grado di fornire solo un’immagine magnetica del livello di interferenza presente nel terreno. Tuttavia, queste indagini non possono fornire alcuna informazione sulla natura dell’oggetto metallico. Per identificare la natura dell’oggetto che sta causando l’interferenza, sarà necessario effettuare uno scavo di scoprimento, attività che rientra nella bonifica sistematica da ordigni esplosivi situati bellici.
